Prodotti fitogenici e probiotici Dissenteria suina, cosa c’è da aggiungere (nella dieta)

Professione Suinicoltore, marca 2021

La dissenteria suina è una malattia molto problematica e responsabile di perdite economiche significative. Con l’aumento dei fenomeni di resistenza antimicrobica, che rendono i trattamenti antibiotici più difficoltosi, la prevenzione con l’impiego di additivi nutrizionali, quali prodotti fitogenici e probiotici, diventa fondamentale.

Un’importante forma di diarrea nei suini è la dissenteria provocata dal batterio Brachyspira hyodysenteriae. I sintomi possono essere molto variabili, ma anche una forma subclinica riduce le performance dei suini infetti. Di conseguenza, la dissenteria suina diventa responsabile di perdite economiche molto significative. A titolo di esempio, nel Regno Unito è stato valutato nel 2012 un costo di 4-10 £ per singolo suino infetto.

Una patologia di difficile controllo

Per controllare la dissenteria suina, il trattamento con antibiotici è sempre stato fondamentale. L’aumento dei fenomeni di resistenza antimicrobica di B. hyodysenteriae è diventato tuttavia un problema importante che rende i trattamenti antibiotici più difficoltosi. I lunghi tempi di sopravvivenza del patogeno nelle feci e l’esistenza di reservoir naturali complicano ulteriormente la situazione.

Soluzioni nutrizionali

La dieta, è dimostrato, influenza la colonizzazione di B. hyodysenteriae nel grosso intestino e lo sviluppo dei sintomi, mentre l’uso di additivi specifici può essere di valido aiuto. Alcuni composti fitogenici, ad esempio, hanno mostrato un’attività antibatterica diretta contro B. hyodysenteriae. La cinnamaldeide, ad esempio, è l’olio essenziale con la più forte attività inibitoria. Efficaci sono anche risultati i derivati dell’aglio.

Un’altra strategia nutrizionale è quella dei probiotici, che modellano la composizione del microbiota nel grosso intestino e creano un livello elevato di competizione da parte di batteri benefici nei confronti della Brachyspira. Un microbiota ben bilanciato sembra infatti essere un fattore importante di controllo dell’infezione. Soggetti portatori asintomatici possono sviluppare la malattia con sintomi dopo che fattori di stress innescano un disturbo nella composizione del microbiota. È di conseguenza importante “pilotare” l’ambiente del grosso intestino in modo che sia occupato da batteri benefici in quantità sufficiente e in buone condizioni di stabilità.

I probiotici in pratica

Una prova di campo è stata effettuata da Orffa in un allevamento spagnolo di suini infetto da dissenteria. La prova è consistita nell’aggiungere alla dieta il probiotico Calsporin® (Bacillus subtilis C-3102). In questa azienda, un allevamento a ciclo chiuso di suino iberico, c’erano tipicamente problemi di dissenteria in ingrasso. Prima di cominciare la somministrazione del probiotico, sono stati prelevati campioni di feci da 30 suini in ingrasso per verificare la presenza di Brachyspira hyodysenteriae. Di questi campioni, il 40% è risultato positivo. Per un periodo di sei mesi, alla dieta di tutte le fasi zootecniche sono stati quindi aggiunti 30 ppm di Calsporin®. Alla fine del periodo di prova, è stato effettuato un secondo giro di prelievi, raccogliendo 12 campioni di feci da suini in ingrasso e sottoponendoli ad analisi per B. hyodysenteriae. Questa volta tutti i campioni sono risultati negativi. L’allevatore descriveva poi da parte sua come i problemi di dissenteria erano scomparsi circa un mese dopo l’inizio della somministrazione del probiotico, riducendo l’uso di antibiotici lungo tutta la prova.

Conclusioni

La dissenteria suina è una malattia molto problematica, ma si può considerare la prevenzione con l’impiego di additivi nutrizionali. Alcuni prodotti fitogenici dimostrano un importante potenziale antibatterico. Excential Alliin Plus® (Orffa), combinando cinnamaldeide con aglio integrale liofilizzati a freddo, è un buon esempio del potenziale promettente di questi prodotti. Nel caso dei probiotici, Calsporin® ha confermato la sua capacità protettiva in condizioni di campo. L’elevata resistenza di questo probiotico lo rende adatto anche nel mangime pellettato. Dato che il livello di inclusione è poi piuttosto contenuto (ad esempio 15 ppm nel mangime per ingrasso), l’applicazione in allevamento rende Calsporin® interessante a costi accettabili.