Contro lo stress da caldo
Lo stress da caldo si esprime nella maggior parte dei casi come Indice Temperatura Umidità (THI). All’aumentare di questo parametro, dovuto all’aumento della temperatura ambientale e/o dell’umidità relativa, i bovini provano maggiori difficoltà a mantenere una corretta temperatura corporea, e la frequenza respiratoria aumenta fino a raggiungere in certi casi livelli allarmanti. Nelle vacche da latte, un THI > 72 produce una marcata riduzione della produzione di latte e altri effetti sulla fisiologia. In bovine che producono più di 35 kg latte/giorno, la soglia “di allarme” del THI si riduce da 72 a 68. Oltre a ridurre la produzione di latte (del 10-15% fino al 50% nei casi di calore molto intenso), lo stress da caldo ne peggiora la qualità, riducendo i livelli di lattosio e proteine (Zhang et al., 2014). Lo stress da caldo ha inoltre un effetto negativo sulla formazione endogena di radicali liberi, causando una riduzione della capacità antiossidante degli animali. Oltre a questo, peggiorano i parametri di fertilità. Il tasso di concepimento si riduce del 10-15% nei giorni in cui il THI è pari o maggiore di 83, per cui, in poche parole, vacche soggette a stress da caldo vanno incontro a un maggior numero di interventi fecondativi e a un più basso tasso di concepimento. In gravidanze in fase avanzata, lo stress da caldo può provocare una riduzione della crescita fetale e della funzione immunitaria del neonato. Varie misure possono essere messe in atto per alleggerire gli animali dallo stress da caldo; da un punto di vista nutrizionale, la betaina rappresenta una di esse.