Oligoelementi nell’alimentazione: la fonte fa la differenza

Allevatori Top, ноября 2020

Gli oligoelementi, come rame, zinco e manganese, sono di grande importanza per salute e performance degli animali. Ne servono solo piccole quantità e quindi è importante che siano correttamente assorbite dagli animali per soddisfare il loro ruolo fisiologico. Diverse fonti sono disponibili per l’integrazione degli oligoelementi e le caratteristiche di solubilità sono il primo importante requisito da verificare. Una prima importante caratteristica è infatti la capacità di rilascio degli oligoelementi nel punto giusto e al momento giusto dove possono essere assorbiti al meglio da parte dell’intestino.

Nel caso degli ossidi, la solubilità è molto bassa, e lo è anche, notoriamente, l’efficienza di assorbimento. In posizione opposta troviamo i solfati, caratterizzati da legami ionici molto deboli e facilmente rotti in soluzione acquosa. I solfati rilasciano oligoelementi in forma ionica molto reattivi che provocano reazioni di ossidazione, ad esempio dei grassi. I solfati sono molto reattivi già all’interno della razione alimentare e deleteri per la stabilità degli altri nutrienti, degradando ad esempio enzimi e vitamine. Interagiscono inoltre con altre componenti nutrizionali formando complessi insolubili e non assorbibili (figura 1).

Altre fonti di oligoelementi, invece, sono caratterizzate da legami covalenti, molto più forti e in grado di restare intatti in acqua senza rischio di comportamenti dannosi. Si tratta del miglior tipo di legame nel rilasciare gli oligoelementi, dove e quando serve. Tra queste fonti troviamo gli idrossilati che rappresentano l’ultima generazione di oligoelementi disponibile sul mercato e sviluppata da Orffa.

Qualità intrinseche

Parametri di qualità intrinseca del prodotto sono fondamentali, quali la purezza o concentrazione degli oligoelementi, i livelli di contaminazione e la maneggevolezza. La concentrazione degli oligoelementi idrossilati Smart per rame, zinco e manganese è superiore al 50% e viene analizzata da Orffa per ogni lotto, così come la contaminazione da metalli pesanti (arsenico, cadmio o piombo) e da diossine, che risulta sempre molto al di sotto dei limiti di legge. Un’ulteriore caratteristica degli oligoelementi Smart sono inoltre la bassa polverulenza e l’elevata scorrevolezza.

Gli oligoelementi Smart sono caratterizzati da una particolare configurazione molecolare con legami covalenti stabili. Questi legami “smart” rilasciano gli oligoelementi là dove serve senza problemi di reattività e formazione di complessi indesiderati, offrendo una biodisponibilità ottimale.

Nei ruminanti, la bassa reattività nel rumine è fondamentale per assicurare la corretta fermentazione e produzione di acidi grassi volatili (AGV). Gli oligoelementi idrossilati Smart hanno dimostrato di possedere questo requisito nel corso di specifiche prove in vitro. In una simulazione di fluido ruminale, è stato valutato l’impatto di diverse fonti di rame e zinco aggiunte rispetto al controllo negativo.

Come indicato nel grafico 1 e nella tabella 1, gli oligoelementi idrossilati sono risultati l’unica fonte a non influenzare la produzione di AGV durante la fermentazione. Nel caso dei solfati e delle tre fonti organiche testate (glicinati, complessi di aminoacidi e proteinati), si è registrata una significativa diminuzione degli AGV totali rispetto al test di controllo non additivato, il che passa attraverso un effetto tossico sulla microflora.

Smart funziona

Gli oligoelementi Smart hanno anche mantenuto una stabile composizione degli AGV. Acetato, butirrato e AGV a catena ramificata sono risultati invariati tra gruppo controllo e gruppo Smart; solo il propionato ha mostrato un leggero aumento nel gruppo Smart, che può essere considerato positivo in quanto tale acido grasso volatile è precursore della gluconeogenesi (grafico 1 e tabella 1).

Ulteriori prove controllate, nonché prove d’uso di campo hanno successivamente confermato come gli oligoelementi idrossilati Smart favoriscano migliore fermentazione ruminale e digeribilità della sostanza secca, maggiore produzione di latte e un miglioramento specifico della fertilità, rappresentando pertanto una fonte di nutrienti sicura e di grande interesse.